PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE DELLA REGIONE CALABRIA 2014 – 2020
MISURA: 16 – COOPERAZIONE
INTERVENTO: 16.1 Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura
FASE 2 PRESENTAZIONE E REALIZZAZIONE DEL PROGETTO INNOVATIVO
Vino e vitigni del basso Ionio calabrese. Innovazioni per il recupero delle tradizioni colturali, la caratterizzazione, l’analisi di precisione, l’innalzamento della qualità di prodotto.
Miglioramento della tolleranza a stress idrici e termici mediante l’utilizzo di un biostimolante per una maggiore sostenibilità delle produzioni viti-enologiche di alcuni vitigni autoctoni calabresi.
Studio di nuove strategie per incrementare la tolleranza delle piante agli stress idrici e radiativi anche in contesti colturali caratterizzati da limitata disponibilità di acqua, in termini sia di precipitazioni sia di irrigazione, preservando la qualità raggiunta nelle produzioni vitivinicole della Locride.
Soggetto Capofila: Enopolis Bivongi S.r.l. – Bivongi (RC);
Ente di ricerca: CREA Centro di ricerca viticoltura ed enologia, via XXVIII Aprile, 26 – Conegliano (TV) – Ente pubblico di ricerca, settore vitivinicolo.
Aziende partecipanti:
Soggetti coinvolti:
A seguito dei cambiamenti climatici in atto, le aree del Mediterraneo si stanno caratterizzando per gli innalzamenti delle temperature e per le ondate di calore, nonché da marcate diminuzioni delle precipitazioni, tali da determinare una riduzione della disponibilità di acqua e un’intensificazione dei periodi siccitosi soprattutto nei periodi estivi.
Diventa perciò necessaria, anche in viticoltura, l’adozione di strategie che aumentino la tolleranza delle piante agli stress idrici e radiativi al fine di contenere l’uso dell’acqua e allo stesso tempo preservare l’elevata qualità raggiunta nelle produzioni vitivinicole calabresi.
Il progetto di ricerca VI.VO si prefigge l’obiettivo di verificare l’efficacia di un composto ad azione biostimolante, il silicato di potassio che, come riportato da pregresse ricerche effettuate su altre colture, dovrebbe migliorare la risposta adattativa delle piante allevate in condizioni caldo-aride nelle zone di produzione della DOC Bivongi.
L’indagine, in collaborazione con Enopolis Bivongi s.r.l. e Gal Terre Locridee, verrà svolta sui vitigni Greco nero N e Malvasia B, tradizionalmente coltivati nella zona, valutando l’effetto del silicato di potassio in quattro diverse aziende ricomprese nella DOC Bivongi: az. Ernesto Riggio (Monasterace Marina, RC), az. Francesco Pio Musco (Camini, RC), az. Barone Macrì (Locri, RC) sul vitigno Greco nero, e Tenuta Dioscuri di Flavio Latella (Bianco, RC) sulla Malvasia B.
In ogni vigneto sono state individuate due distinte parcelle, ognuna composta da circa trecento piante, mettendo a confronto una tesi trattata con una soluzione con silicato di potassio, irrorato sulla parete fogliare nel periodo tra allegagione e invaiatura, e un’altra, detta tesi di confronto (o testimone), interessata da irrorazioni di sola acqua effettuate nello stesso periodo.
Il piano progettuale è stato articolato in diverse fasi. Inizialmente è stata condotta un’indagine sul territorio per la caratterizzazione pedologica e climatica dei vigneti con analisi chimico-fisiche e valutazione delle costanti idrologiche del suolo; successivamente, e per tutto il periodo di svolgimento delle attività, è stato monitorato il contenuto idrico del suolo mediante sensori prossimali, effettuato il bilancio evaporimetrico e calcolati indici per la valutazione dell’efficienza dell’uso dell’acqua da parte delle piante. A tal fine, sono state installate stazioni meteorologiche di ultima generazione opportunamente allestite da adeguata sensoristica, tali da monitorare in tempo reale l’andamento delle condizioni meteorologiche.
Durante la fase vegetativa, le complesse relazioni suolo-pianta-atmosfera sono state monitorate attraverso le condizioni ecofisiologiche delle piante in osservazione alle quali è stato imposto uno stress idrico controllato, e nel seguito effettuato il confronto tra parcelle trattate con biostimolante e parcelle testimone.
Per ogni tesi a confronto è stato osservato il comportamento fenologico delle principali fenofasi (germogliamento, fioritura, invaiatura, maturazione) e rilevata la fertilità delle gemme. Gli scambi gassosi sono stati misurati nei periodi di maggior interesse ovvero quando le piante erano in condizioni di evidente stress idrico, monitorando il potenziale idrico stem (correlato allo stato di idratazione della pianta), l’efficienza fotosintetica, la quantità di acqua traspirata e la conduttanza stomatica della foglia; infine, determinata la water use efficiency (WUE intrinseca ed estrinseca) che esprime la quantità di prodotto (fotosintesi) per unità di acqua assorbita.
Le analisi delle espressioni produttive sono state rilevate con osservazioni e determinazioni di curve di maturazione e dei più esplicativi parametri produttivi alla maturazione (produzione per ceppo, descrittori di grappolo e acino, e macrostruttura del mosto).
Infine, sono stati analizzati i vini ottenuti da microvinificazioni delle diverse tesi a confronto tramite analisi chimico-fisiche e organolettiche.